mercoledì 29 febbraio 2012

turista a pechino

ieri sono uscita per la prima volta da turista. piazza tian an men, museo nazionale, hutong.

piazza tiananmen è molto grande, piena di transenne, bisogna fare dei sottopassaggi per passare da una parte all'altra e sottoporsi a un controllo della persona e del bagaglio ad ogni accesso alla piazza. è piena di turisti cinesi che mi sembravano per la gran maggioranza dei casi venire dalle campagne. hanno la pelle scura e segnata, spesso ridono, sono un po' spernigati, hanno vestiti poverissimi e spaiati. uno dei problemi principali e degli obiettivi principali del governo cinese è migliorare la situazione delle aree rurali, che sono ancora poco servite e molto povere. c'è una massiccia migrazione interna dalle zone rurali alle città, e spesso i lavoratori che arrivano in città non si registrano e sono diciamo clandestini. le persone di campagna (e di montagna) di distinguono sia per l'aspetto che per l'accento. parlano in dialetto e anche quando parlano mandarino (che in verità qui si chiama putong hua, lingua normale) hanno una pronuncia molto marcata storpiano diversi suoni. al mausoleo di mao e al palazzo dell'assemblea del popolo bisogna entrare senza nessun bagaglio e ci tornerà apposta un altro giorno.
il museo nazionale è bello e gratuito. ho visto i padiglioni di storia contemporanea, dal crollo dell'ultima dinastia ad oggi. l'ho visto al contrario. in foto il primo pannello che ho letto, l'ultimo della mostra. mi sono messa a piangere. anche io voglio vivere in un grande paese socialista che sente la responsabilità della storia! c'erano molti visitatori cinesi, lavoratori in abito da lavoro, che guardavano ogni cosa con attenzione.
c'era anche una mostra temporanea di pittura rivoluzionaria.
gli hutong, i vicoli nei pressi del centro di pechino con le case tradizionali, i pochi salvati dalla demolizione, sono un'attrazione turistica, pare di andare nelle riserve, e sono pieni di locali chic e caffè alla moda e negozi per turisti. una abbastanza mortificante, non credo ci tornerò.

corollario per immagini


alcune foto:
una rivoluzionaria modello martire della rivoluzione.
mao da giovane
pubblicità progresso nella metro di pechino
motorino invernale
motorino invernale principessa
cavi
operaio edile in pausa
raccolta della carta
una gallone di birra

lunedì 27 febbraio 2012

e fu sera e fu mattina, secondo giorno

sono iscritta. ci è voluto un giorno intero e una trafila complicatissima. sabato saprò in quale classe. ho fatto una buona impressione al colloquio e mi hanno proposto una classe molto difficile per il mio livello di lingua attuale. ho accettato. vediamo se confermano. in due settimane avrò la tessera dello studente e potrò studiare nella biblioteca, che è galattica. l'ho vista da fuori, è tutta di vetro, ha tavoli grandi, postazioni per i computer, libri a scaffale, tante stanze ciascuna con cinque sei studenti, sembra un posto perfetto.
ho comprato il telefono per scrivere i messaggi in cinese, e un portatelefono (nella foto).
mi sono accordata col barbiere della mia via, sono entrata e gli ho chiesto se tra qualche settimana mi ripristina la situazione attuale di capelli, ha confermato. taglio e piega 15 yuan. mi sembra che si facciano pagare il giusto, qui. 
il giornale di oggi dà alcune notizie di rilievo: 1) l'occupazione dei bagni degli uomini portata avanti da gruppi femminili a Canton sta avendo successo, le autorità si impegnano a costruire più bagni e più spaziosi per le donne. ventilata la possibilità di bagni unisex, già attuata con profitto a taiwan. 2) l'influenza che gira non è sars. lunga digressione medica. conclude: il virus si trasmette anche tramite chiavette internet, è bene lavarsi le mani. 3) a pechino la settimana scorsa sono stati venduti 2186 appartamenti nuovi o di seconda mano. 4) le terapie ricostituenti del governo stanno lentamente migliorando il tasso di piombo nel sangue dei bambini di
lingbao (henan) che erano saturi, e perdevano i capelli, 5) il robot interattivo che imparava dal pubblico messo online sul sito della biblioteca della Tsingua University è stato momentaneamente zittito perché gli avevano insegnato un sacco di parolacce.
devo assolutamente procurarmi un isolante da mettere intorno alla porta finestra che dà sul balcone. ci sono un sacco di spifferi, e nei giorni di vento come è stato oggi la stanza è una ghiacciaia. vivere qui assomiglia moltissimo a stare in rifugio. con la stessa smania che venga mattina, per uscire al sole!
finalmente, mangiato benissimo a pranzo con Kathy e il proprietario dell'agenzia, che abbiamo sequestrato per diverse ore per ottenere il mio permesso di soggiorno temporaneo. in una bettolina mezzo semiinterrata. piatto di riso bollito e tofu, funghi ricciolini e peperoni.

Sera

la signora del guilin mi ha detto è qui solo tre mesi, per stare un po' col figlio, poi torna nel guilin. il figlio è qui da tre anni e lavora. tutte le volte che le dico la cina è bella mi dice la cina è povera. non mi ricordo se è una locuzione di cortesia o se vuole proprio dire quel che dice.
dice che in campagna non hanno niente. però è meglio di prima perchè il livello di vita di suo figlio è più alto del suo. le ho mostrato i miei acquisti. mi ha detto che devo un minimo cucinare e mangiare il riso bollito, almeno, che gli spaghetti istantanei fanno male, bisogna mangiarne pochi. mi ha dato una verdura conservata piccante, del guilin. poi un frutto secco lungo che devo ancora assaggiare e delle castagne. le ho detto vado a fare un giro, mi ha detto di rientra per le nove. le ho detto se sono le nove e mezza non ti preoccupare.
il riso da bollire non l'ho comprato, che sono sacchi da cinque chili, non ci penso nemmeno. ho comprato un assortimento di merende che immagino mi saranno molto utili quando comincerò le lezioni. poi ho preso due buste di quelle in cui confezionano varie bibite a base di latte e non solo, una di fagioli rossi, latte, arachidi e orzo che sono curiosa di assaggiare. poi alghe secche e uova nere. avena. due zuppe istantanee di cavolo e di lattuga.
ho fatto un giro. le vetrine fanno schernire. si vestono come pazzi. 
va molto una gonna color carne di veli sovrapposti, corta. adatta per le temperature sotto zero che fanno tanto voglia di primavera. in abbinamento con le cose più diverse. avrei fotografato, ma col buio la mia macchina fa poco. ci sono molti commercianti e trasportatori col triciclo. visto che è scoperto, hanno panni coperte giacche sulle gambe. e alle mani sacchetti buste molte cose isolanti. ho visto un uomo oggi con le mani nere per - immagino - la gelata diventata cancrena.
ho trovato la mia cibaria preferita cucinata espressa. direi che si chiama mala tang. sono stecchini monogusto con infilate alghe, funghi, tofu, pelle di tofu, tofu fresco, verza, e mille altre, messi a bollire. costano 1Y allo stecchino. mi sono fatta sei stecchini di leccornie.
altra cosa notevolissima e poco raccontabile è l'odore che fanno i forni di dolciumi, qui come ovunque sia stata nelle grandi città estremorientali. sanno di burro rancido, è un odore dolciastro fortissimo, per il resto sono molto belli e puliti, decisamente più belli della bottega media. devo comprare la mascherina perché sto già respirando troppa polvere. spazzare la polvere è una cosa che fanno di continuo, per la strada.
domani vado con kathy a registrare l'iscrizione a scuola. poi, salvo imprevisti, comincio a spostarmi verso il centro.

Pomeriggio


Dopo il primo impatto, duro senza mezzi termini, arrivare qui dalla reggia di via sella, mi sto abituando poco alla volta sempre di più. Ci si adatta. Ho dormito un'oretta e fa freddo ma non freddissimo, forse di notte sarà più freddo. Nel qual caso, mi procurerò un'altra coperta o vestiti pesanti. Ho comprato un bicchiere per fare il tè con le foglie e tenerlo caldo, 4 litri d'acqua, due confezioni di spaghetti istantanei, una gavetta di metallo, una tazza di plastica per il caffè, del tofu secco piccante, una birra. Oggi è domenica e i ristorantini lungo la strada sono pieni di coppie che mangiano e conversano. Allora torno a contare 150 giorni, un numero finito, che si conclude, e sono sicuramente già un po' meno. Qui andrà benissimo, mi abituerò alla vita, mi farò spiegare come fare l'acqua calda nel bagno, poi con la baccinella ci si lava e come. È tutto vecchio e rotto che sta insieme come riesce, ma ecco . (C'è il frigo, ma è staccato e intonso. Esso troneggia nell'ingresso. L'ho aperto per vedere se c'era un po' di posto per la mia roba e... c'è ancora la plastica degli imballi!).
Sono andata a fare un giro verso l'Università, che dista davvero poco. Ho trovato tanti localini dove spero andrò anche io a passare del tempo coi miei compagni di classe e con chi conoscerò. Avere degli amici sarà fondamentale. Questa prima settimana senza lezioni da questo punto di vista sarà la più dura. Kathy mi ha detto che la maggior parte degli studenti stranieri qui è asiatica, specialmente coreani. Da un lato bene, più occasioni di conoscere culture diverse, dall'altra un altro punto di debolezza per me! Per gli studenti asiatici è più facile, è un po' come per noi stare in un altro paese europeo: il cibo e la vita sono non identici ma prossimi ai loro. Non ho visto donne occidentali. Ho visto quattro ragazzi, due con una ragazza cinese a fianco, uno al bancomat con delle inquietanti scarpe da ginnastica verdi, uno che mi ha lanciato un'occhiata dolorosa, forse arrivato da poco. E anche una coppia, adesso che ci penso, con grandi valigie, che protrebbe essere qui per lo stesso motivo mio. Note positive. Vicino all'Università ho scovato

  1. un 7 eleven, che rispetto agli altri supermercati è più pulito, ha cibo caldo cucinato ottimo per single con scarse doti e pochissime intenzioni culinarie, giornali (preso un china daily della domenica da leggere stasera). 
  2. un salone di bellezza dove fanno depilazione. 

Tornando, ho attraversato una striscia di parco proprio davanti a casa (aperto fino alle 22 in inverno e alle 2230 in estate) con sentieri, montagnole, un rigagnolo, qualche bar. Da lì si vedevano crocchi di uomini di discutevano e giocavano a dama, altri che si esibivano schioccando la frusta, altri in una speciale forma di Taiqi, che prevede di far girare un filo di cui si tendono i due estremi, senza far cadere un doppio cono di plastica che si muove da un estremo all'altro. L'oggetto che si muove produce un sibilo che sembra una musica. Il parco è bello e comodo e adatto per lunghe passeggiate in ogni momento.
Con le foglie di tè dentro l'acqua di cucina fatta andare nel bollitore perde quel sapore atrocemente cattivo che altrimenti ha!

domenica 26 febbraio 2012

Prime ore


Lei, Kathy, la mia tutor, mi è venuta a prendere all'aereoporto con suo marito, un ragazzone della Mongolia Interna che guida una BMW rossa, piena di Hello Kitty e altri giocattoli di moda. I-Phone e Louis Vuitton. Per fortuna a Francoforte le ho preso anche una certa Eau de toilette, di una marca mai sentita ma dolce e leggera, perché capisco che non avrebbe apprezzato la boccia del Colosseo con la neve che avevo pensato per lei. Quella l'ho sfoderata con i miei coinquilini, cioè la coinquilina sono io, diciamo che vivo in famiglia, una famiglia cinese di lavoratori migranti (la madre viene dal Guilin, con marcata pronuncia rurale), in un palazzone grigio davvero molto mesto, in un vialone di palazzi tutti piuttosto mesti, dove di occidentali ne devono girare proprio pochi. Una signora in ascensore ha detto che sono molto bella, e un'altra mentre aspettavo un altro ascensore mi ha chiesto se sono maschio o femmina. L'ascensore lo si prende spesso e va a secoda in alto o in basso, non è chiaro l'ordine, comunque sono viaggi abbastanza lunghi e anche le attese durano. Il pranzo della domenica della famiglia qui è a base di cavolfiore (e giacciono in cucina tre tazzine con minime quantità di carne secca e pezzetti di pollo – più ossa di pollo con una copertura di carne intorno). Missione della mia mattina fu pulire la stanza abbastanza da sentirmela di aprire la valigia. Nel frattempo, Kathy (a cui secondo me non è piaciuto neanche il profumo, lei e il marito hanno esaminato a lungo la confezione, delusi credo per via della marca sconosciuta, con mio crescente imbarazzo) e il marito dopo avermi accompagnato a casa mi hanno ricaricato in macchina e lasciato a un incrocio indicandomi un supermercato. Il supermercato non sembrava un supermercato, sembrava una di quelle botteghe di montagna dove si trova un po' di tutto. Con in più un tocco di era postatomica. Ho comprato disinfettanti, spugne, baccinella, guanti, stracci - tutti un po' diversi da come uno li immaginerebbe. Come tradurre: c'è una parola che si usa in nella stessa accezione, ma ha una foggia diversa, un peso diverso, un odore diverso. La stanza adesso non è pulita ma oso muovermici. Sul balcone c'era un pezzo di carne secca appesa a una gruccia e dei cartoni e un televisore rotto.

Viaggio di andata

Due bambine (sorelle, lineamenti molto simili, bambole di burro)sbadigliano all'unisono.
Mi siede accanto un ragazzo, che prega su un e-reader in una lingua slava.
Francoforte in una luce opaca, chiazze grigio e oro. Al gate B23 si sente già aria di destinazione. Ma do le spalle. Stavolta non ho fretta.
Il volo è AirChina, non Lufthansa. 8000 km. Impiega nove ore e mezza. Il mio compagno di viaggio è un ingegnere tedesco piuttosto anziano che va per la quinta volta nello Shangdong, a Bingzhu. Fonderia, se ho capito bene. Non parla cinese e neanche inglese. Lavora per la SES. Leggo Gramsci nell'antologia Einaudi Vita attraverso le lettere. Ne provo un senso di oppressione. Sia quando da studente scrive al padre, questi pochi soldi contati minutamente che tuttavia non arrivano mai in tempo, sia quando dopo scrive a Giulia, di un possibile e prossimo eppure chimerico e sempre frustrato ricongiungimento. Leggo anche Vito Mancuso, Io e Dio. Non capisco dove voglia andare a parare con la morale, e col valore assoluto della religione.