martin jacques è un oratore mediocre, e mi è sembrato dicesse delle ovvietà senza circostanziarle, con largo uso di petizioni di principio. china is different. il libro è un best seller, con tutti i limiti scientifici dei bestseller. ero intenzionata a non parlarne neppure, ma viste le reazioni indignate del pubblico (sulla tesi, non sulla qualità degli argomenti) e questo ultimo articolo letto di passaggio su tibet e diritti umani, provo invece a riassumere alcuni punti.
intanto, il signor jacques consiglia un altro best seller, che vi segnalo:
THE CHINA WAVE, Rise of a Civilizational State, by Weiwei Zhang (Fudan University, China, Chunqiu Institute, China & Geneva School of Diplomacy and International Relations, Switzerland)
l'occidente è, a vari gradi, dominante. non abbiamo conosciuto nient'altro. noi, i nostri padri, i nostri nonni hanno conosciuto solo questo.
le nazioni occidentali sono naturalmente dominanti.
il modello occidentale è universale.
l'occidente ha un'autorità naturale sul resto del mondo.
l'occidente pensa a sé stesso come alla cultura più cosmopolita, in realtà è la più provinciale.
stato-nazione vs stato-civiltà. gli stati occidentali hanno un'identità fortissimamente legata alla costituzione degli stati nazionali, l'identità cinese è legata a un'esperienza di civiltà più che di nazione. la cina è un paese enorme, con una grande diversità interna e un'organizzazione centralizzata. una diversa concezione di sovranità, che non implica un solo sistema (hongkong, macao, taiwan). malgrado la grande diversità etnica il 90% dei cinesi pensa sé stesso come han, e il senso di identità culturale cinese è molto forte. governance. per gli stati occidentali la legittimità del governo è una funzione democratica e lo stato ha un ruolo problematico. per la cina no: lo stato difende ed esprime la civiltà cinese, e non potrebbe avere funzione più importante. la stragrande maggioranza dei cinesi si dice relativamente o totalmente soddisfatta del governo. il governo cinese governa un sesto della popolazione mondiale, ed è efficiente. l'unione europea non è neppure lei democratica in sé (benché formata da stati loro stessi democratici) e non è efficiente. soft-power. misurare il soft-power è misurare l'appeal o la mancanza di appeal di un paese, ma la distinzione tra hard-power (potere militare ed economico) e soft-power (potere culturale) è aleatoria. di fatto il soft-power dipende dall'hard power: chi aspira ad essere povero, affamato e a frequentare scuole scadenti? la cina è un paese in via di sviluppo e come tale è poco attraente per i paesi sviluppati, ma è un modello sempre più attraente per gli altri paesi in via di sviluppo. nel 2009 i prestiti della cina all'africa superavano quelli della banca mondiale. la cina non ha una vera e propria storia coloniale di espansione militare. la cina è un paese già abbastanza grande e difficile da governare, le sue guerre sono sempre solo state guerre di confine. così come i paesi occidentali, la cina concepisce in modo universalistico la propria posizione nel mondo, ma il suo approccio non è espansionistico militare, la cina è il regno del centro, nei suoi confini, ed esercita sugli altri paesi un'influenza in ragione della propria superiorità culturale. il dominio dell'occidente è un fatto degli ultimi duecento anni, niente per il metro cinese.