martedì 24 aprile 2012

cosa ci insegna il caso di Bo

Traduco e riporto la seconda parte di un articolo che ho trovato su una rivista economica che ogni tanto leggo online: CAIXIN - CHINA ECONOMICS & FINANCE

sono le riflessioni sul caso bo xilai.

quando è scoppiato lo scandalo, sono state temporaneamente zittite le voci (con un impiego massiccio di censura), voci che ventilavano le ipotesi più svariate: colpi di stato e quant'altro. la censura è durata fino a quando il partito non ha chiarito la sua posizione ed è uscito con una linea, che si vede bene sotto, che mette al centro questioni di sostanza e mi pare tutto fuorché repressiva. ora il dibattito è aperto.
la censura non è quello che pensiamo noi, la perdita della libertà di parola. è che di certe cose ne parla prima chi è titolato, ovvero chi ne ha responsabilità. e nella sostanza mi pare che il governo prenda molto sul serio i problemi sociali, non li insabbi, e se ne occupi.
Di riflesso, la caduta di Bo mostra la necessità di limitare il potere del governo e di rafforzarne la supervisione. 
Le cose sarebbero potute andare molto diversamente se, come segretario del partito a Chongqing, Bo avesse umilmente accettato il controllo del suo governo e promosso una politica culturale aperta, flessibile e democratica. 
E se Bo stesso avesse dato l'esempio nel rispettare lo Stato di diritto e nell'osservare la disciplina del partito, 
non sarebbe stato accusato di cattiva condotta.
Come regola generale, la corruzione prospera in un regime autoritario. Un leader di eccezionale autodisciplina può essere in grado di tenersene fuori. Ma, in questa fase del suo sviluppo, la Cina offre troppe tentazioni, e la collusione col denaro e col potere sono all'ordine del giorno.
Non possiamo contare esclusivamente sulla virtù personale per offrire un governo pulito. Se un leader politico fa già fatica ad allinearsi lui stesso, sarà a maggior ragione ancor più difficile per lui assicurare che la sua famiglia e i suoi collaboratori facciano lo stesso.
Parlando della donna che è sua moglie da oltre vent'anni, il mese scorso Bo ha detto che lo aveva commosso di lei che avesse rinunciato alla propria carriera di avvocato per badare alla casa. Ma ora questa persona che lui dovrebbe conoscere bene è accusata di aver ucciso qualcuno nel corso di un conflitto di interessi. Se fosse vero, che cosa ha spinto un avvocato di successo a un'azione tanto grave? Chiaramente, deve aver pensato che di essere invulnerabile. 
Anche se questo è un esempio estremo, l'abuso di potere da parte di mogli e figli dei leader politici è un fatto fin troppo.  
C'è gente che si lascia ingannare dall'aura del potere e crede che le persone potenti che si dicono pulite debbano esserlo, e che i discendenti degli eroi rivoluzionari debbano essere altruisti e inossidabili. Si tratta di una superstizione dobbiamo eliminare.
In modo più o meno evidente, il potere non è e non sarà mai infallibile. La lezione che traiamo dal caso Bo è che solo il controllo istituzionalizzato può prevenire l'abuso di potere, e che la corruzione dei funzionari puà essere evitata solo per mezzo di un meccanismo democratico.
Ad un evento di quest'anno per celebrare l'inizio del semestre di primavera alla Scuola centrale del Partito, 
il Vice Presidente (e futuro presidente, ndr) Xi Jinping ha esortato i quadri del partito a correggere l'errata 
convinzione che controllo significa mancanza di fiducia. Ha detto che i funzionari a tutti i livelli devono preventivamente accettare e accogliere la supervisione da parte del partito e del popolo, come richiesto dalla legge. 
Non potremmo essere più d'accordo.

1 commento:

  1. Lo confesso : io non ho nessuna speranza.
    I ciechi parlano di una via d'uscita.
    Io ci vedo.
    Quando gli errori sono esauriti
    siede , come ultimo compagno davanti
    a noi il Nulla .
    Bertolt Brecht

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