sabato 24 marzo 2012

sabato a qianmen











stamattina sveglia presto, un po' per la luce, un po' per il ruggito dei tubi (la terra trema se qualcuno apre l'acqua). fatto bucato (di due settimane, ho il privilegio di un intero balcone attrazzato per stendere) e pulito il pavimento della stanza con ammoniaca. nella mia stanza non si entra con le scarpe, già dal primo giorno. fatto colazione a varie riprese, classica biscotti e caffè, integrata con altro caffè e zuppetta dolce di cereali e altre delizie e tofu secco (non piccante). così sono pronta per uscire, destinazione qianmen. a qianmen ci sono già passata, è la fermata che dà su piazza tiananmen, ma ha intorno diverse cose che vorrei vedere, il museo della pianificazione urbanistica di pechino e il museo della polizia di pechino. ieri tirava un vento spaventoso, ma oggi il tempo è bello, c'è il sole, fa caldo. giro un po' per queste strade turistiche. per quanto turistiche, sono quasi tutti turisti cinesi. incontro due donne cantonesi che mi invitano a prendere un tè e fare conversazione, le ringrazio e declino, ho voglia di stare a zonzo. mangio una patata dolce, poi entro in una bellissima libreria e compro diverse mappe, cartine, guide degli autobus e fumetti sugli eroi della rivoluzione. vado al museo della pianificazione urbanistica di pechino, molto didascalico, pochi contenuti messi in risalto, perlopiù interattivo e quasi tutto in cinese, ma con un modellino di pechino in scala davvero appassionante. poi ho trovato e visto il museo della polizia di pechino che è un po' estremo, invece, come gusto. c'è un piano dedicato alle indagini e alle punizioni, un piano dedicato all'equipaggiamento, un piano dedicato alla storia, e un altro non saprei. non si può fotografare. didascalie prevalentemente in cinese. poi ho preso di nuovo la metropolitana (che non è come dirlo, bisogna raggiungerla) e sono andata al moderniste, un locale in zona hutong turistici dove sul sito del couch surfing si diceva che oggi alle quattro e mezza ci si trovava per scambi linguistici. in verità c'era il festival del cinema taiwanese, con un film che non mi piaceva molto, di edward yang e una comunità taiwanese inquietante (si vestono da artisti-per-carnevale). nel mentre, da un carretto lungo la strada, ho comprato uno stecco di bambù, emulando un signore anziano che si stava stimando coi suoi vicini godendo dell'acquisto. ho capito perché i panda non mangiano altro! è buonissimo. un po' stomacoso, perché un gambo è davvero tanto, io l'ho mangiato in due volte e con l'obiettivo di finirlo, insomma si morde un pezzo, si mastica suggendo il succo e si sputa il legno. è dolce e sa di latte di cocco, come tipo di dolciastro. quindi sono tornata a casa e ho fatto la spesa per la settimana, tofu secco, birra, yogurt, mele e vino rosso (i pasti istituzionali li mangio in mensa, compro le suppellettili). sul vino rosso apro una parentesi. la settimana scorsa, grosso modo, o forse due settimane fa, avevo comprato un vino rosso, per 13 yuan suppergiù, inaspettatamente buono. ieri faceva molto freddo, per cui non me la sentivo di bere della birra e ho voluto comprare un vino, in un altro supermercato, che aveva dei vini molto più bizzarri, a vedersi, e per 15 yuan ho portato a casa un vino terrificante, dolce marsalato assolutamente imbevibile. allora stasera che sono tornata nel supermercato che ha il vino bevibile ne ho presa una bottiglia da tenere lì, vedi mai. il mio compagno di classe giapponese quando ha saputo che in viaggio si dorme in doppia si è terrorizzato e non è servito a niente provare a rassicurarlo. adesso non mi parla.

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