giovedì 29 marzo 2012

nel mentre

la mattina il parco davanti all'edificio dove ho lezione è popolato da anonime sagome che leggono ad alta voce testi in inglese cercando di mandarli a memoria. l'imperatore ripeteva col maestro 120 volte, quindi questo è oggi il modo di studio più efficace. mina mi ha cercato per andare a pranzo, avevo da chiudere le cose di viaggio col compagno giappo, le ho detto non riesco, poi invece ho portato il compagno giappo (che ha un nome in cinese che tradotto più o meno suona come "primo sepolcro") a pranzo nella mensa musulmana con le iraniane. mina ha il vezzo di farsi cadere il velo e quando sbaglio una parola mi guarda con estrema riprovazione. la sua amica è una donna con la faccia eterna, sembra avere duemila anni, forse ne ha venti, parla quasi solo con mina nella loro lingua. ho notato con un brivido che mina oggi ha scelto i piatti che io avevo scelto ieri, tali quali. credo pensi un gran bene di me. sepolcro invece mangia sempre la frittata coi pomodori e sembra sempre che non gli piaccia per niente, ma forse è l'espressione che gli provoca la sazietà. io i giapponesi non li capisco, non c'è niente da fare. mi sembrano sempre terrorizzati. ho un compagno coreano che non mi sopporta perché pare che con le quattro parole che so, io abbia una bella parlantina, mentre lui legge anche il giornale e non riesce a fare una frase. ho provato a spiegargli dei meccanismi di compensazione, del fatto che parlo perché non so leggere (se sapesse che leggere il giornale è il mio grande sogno!) ma lui proprio questa cosa che so dieci parole in croce e parlo delle ore non la sopporta. ho una compagna giappa che si chiama bellezza campagnola (i giappi han tutti nomi di battesimo, nel senso, significano tali e quali in giapponese, non come noi extraasiatici che li inventiamo di sana pianta) ha un fidanzato italiano, parla un italiano discreto con una grammatica curatissima, grazie a lunghe lezioni skype con un'amica della semisuocera, parla inoltre un inglese invidiabile, il cinese lo legge bene e evidentemente parlarlo non le interessa molto, ed è stata nove volte a parigi. perché le piaceva. (continuerò a raccontarvi dei miei compagni di classe, poco alla volta). del resto, ho chiacchierato con un poverissimo cinese giovane in stato confusionale con mani che hanno lavorato duro che secondo me non aveva un posto per dormire e parlava con un accento troppo deviato per poterlo capire, e a un certo punto ho pensato che non era prudente tirarmelo dietro e l'ho seminato, forse andrò all'inferno, se fossi uno che decide chi va all'inferno ci manderei chi semina i poveri abbandonati. poi la signora del guilin quando sono rientrata si è alzata da letto per scortarmi e chiacchierare, visto che si annoia come una biscia, io volevo fare un po' di valigia è stato difficilissimo farla come poteva piacere anche a lei, poi ho parlato un po' con yangping, che è una dritta, mi sa che ha avuto una vita duretta, anche lei figlia di una vedova, come il fidanzato, e non sarà una combinazione (ma ho visto un sabato lu le ha portato un fiore in vaso e glielo dava inginocchiato, mi sa che alla fine lei comanda, anche se lui prende più soldi, lui prende quasi 9000 rmb al mese, più di 1000 euro, che per vivere qui non è poco)
dicevo con yangping, sono un po' stupita per via del portinaio e degli altri che vivono nei negozi sulla strada, davvero dire una condizione umilissima è una perifrasi, è miseria nera, ma poi non davvero, perché sono socialmente connessi e rispettati. qui a me sembra ci sono quelli non ancora inclusi ma non ci sono affatto i socialmente esclusi. quando qualcuno di campagna sulla metropolitana si accuccia, anche se è orario di punta e si sta stretti, nessuno lo guarda con riprovazione o gli dice qualcosa. i medicanti (pochissimi) mendicano solo con locali e con locali quasi pari grado. ricordo uno che chiedeva a un venditore di patate dolci (che non deve proprio navigare nell'oro, a fine mese) e il venditore gli ha proposto due patate, e il mendicante le ha schifate e si è anche arrabbiato, e il venditore di patate gli ha dato qualche soldo, non so quanti. non ho fotografato i poveri per rispetto, c'è gente che vive visibile in condizioni per me estreme, evidentemente socialmente accettate. è un posto molto strano. anche i giovani che si dirigono nel seminterrato io so che là è una geenna, ma non so a che titolo andarci e per provare quale sentimento. nel seminterrato l'affitto costa poco, qualche centinaia di rmb, al posto di qualche migliaia. sono condizioni miserabili. senza alcuna privacy. e li vedi vestiti benino uscire di lì, o scendere con le ragazze. per me è un grande mistero. 

1 commento:

  1. Io scendo tra le genti come un'ombra,
    Io siedo accanto a ciascuno .
    Nessuno mi vede ma tutti si guardano
    In faccia e sanno che sono li'.
    Il mio silenzio e' simile al silenzio della marea.
    Io sono più tremenda degli eserciti, io sono
    Più temuta del cannone .
    Le creature ignude mi conoscono.
    Io sono il primo e l' ultimo istinto dei viventi.
    Io sono la FAME !
    Laurence Binyon

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